Wabi sabi: la bellezza dell’imperfezione
Il wabi sabi è una visione del mondo propria della cultura giapponese, secondo la quale dietro un oggetto imperfetto, rotto o invecchiato si nasconde una storia, qualcosa di unico che come tale merita rispetto e va apprezzato. Si tratta di una prospettiva interessante che permette di guardare al mondo in modo diverso, accettando tutto ciò che cambia e invecchia con assoluta serenità. Nella cultura giapponese un vaso rotto non è un oggetto da buttare, ma può essere riparato e quella crepa rappresenta solo una parte di una storia incredibile, che rende quell’oggetto unico e prezioso. In altre parole il wabi sabi consiste nell’apprezzamento di tutto ciò che invecchia e sbiadisce, una visione del mondo molto particolare ed estremamente distante da quella consumistica, di cui la cultura occidentale è permeata. In questo caso, infatti, ciò che è vecchio viene considerato brutto e inutile, e quindi destinato ad essere buttato e rimpiazzato con qualcosa di più nuovo e funzionante.
Wabi sabi: l’abbandono di ciò che è perfetto
L’accettazione dell’imperfezione è perciò alla base del wabi sabi, una prospettiva che investe ogni ambito della cultura giapponese. L’abbandono di ciò che è perfetto riguarda ad infatti anche le relazioni umane. Secondo il wabi sabi, il partner deve essere accettato così com’è, con tutti i propri pregi e i propri difetti. Si tratta di una teoria apparentemente banale, ma che in realtà risulta rivoluzionaria soprattutto agli occhi di un occidentale, abituato da sempre ad aspirare alla perfezione delle cose. Accettare il partner così com’è significa accettarne i difetti e tutte le imperfezioni fisiche, che con gli anni non fanno che aumentare. Il wabi sabi è quindi una prospettiva che cambia completamente il nostro modo di interagire con gli altri, ma anche il rapporto con se stessi. Questa visione del mondo ci spinge infatti ad accettarci, con tutte le nostre imperfezioni, abbandonando il desiderio e la ricerca costante della perfezione.